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Francesca

Architetto e interior designer che ha vissuto tra Parigi e Milano e insegnante di Yoga.
Muscoli delle braccia mi sentite? Lavora sul radicamento e sulla forza, ci insegna a divertirci durante le pratiche, a prenderci meno sul serio ed allo stesso tempo ad essere profondi e concreti nelle emozioni attraverso poesie, aneddoti e racconti che condivide durante le pratiche. Se lasci aperta la camera è sicuro che ti chiama per nome e ti da suggerimenti per avanzare nella pratica!
Insegna Yoga e Yin Yoga.

Con cosa fai colazione la mattina?

Caffè con latte di mandorla, frutta e qualsiasi cosa trovi che sia al cioccolato.

Qual è la prima cosa che fai ogni mattina per iniziare bene la giornata?

Mi siedo sul bordo del letto, muovo leggermente la schiena con ancora gli occhi chiusi, allungo le braccia, apro gli occhi e si parte!

Cosa scriveresti su un billboard nel centro della tua città?

Da anni una sorta di motto per me e una parola che mi accompagna. Ho avuto la fortuna di partecipare alla produzione di un documentario su Martino Oberto, poeta visuale, artista e conversatore eccezionale; nel suo studio spiccava una scritta composta da caratteri tipografici, recitava “riflettete”. Le parole di Martino e la sua spinta verso l'autoanalisi non mi hanno mai lasciata.

Hai dei rituali che ti aiutano a sentirti più sicura di te stessa?

Non ho dei veri rituali, adesso che ci penso l'unica ritualità presente nella mia vita è la pratica yogica. Di certo presentarmi sul tappetino, per la mia autopratica, mi consente di confrontarmi con il mio corpo e con i miei pensieri, il contatto è così intimo che la consapevolezza del sé non può che crescere. A mio avviso, non c'è sicurezza senza consapevolezza.

Cosa ti viene in mente se pensi alla parola successo?

Alla prima lettura della domanda ho pensato al participio passato del verbo succedere, forse quindi associo la parola successo molto più al concetto di organizzazione nel tempo e nello spazio piuttosto che di arrivo a un traguardo. Credo che oggi per me il successo si leghi davvero al conseguimento di una successione fluida della vita e dello scorrere delle esperienze piuttosto che un arrivo.

Se fossi invitata a parlare a una conferenza e non dovessi parlare del tuo lavoro, di cosa parleresti?

Sicuramente di femminismo che è una parte importante della mia vita, così come lo è la politica, da sempre. Parlerei quindi di lotta al patriarcato, di diritti, di parità, di sorellanza, degli esempi del passato e di quelli di oggi. Delle donne straordinarie che hanno lottato per le donne di oggi e delle straordinarie donne di oggi che lottano per quelle di domani.

C'è qualcosa in cui credi che le altre persone trovano folle?

L'influenza della luna sulla vita di ogni giorno.

Quale caratteristica umana ti conquista maggiormente?

Sono molto indecisa tra empatia e gentilezza. Credo forse che il dono della gentilezza sia tra i più preziosi esistenti.

Tre persone, che inviteresti a cena se ne avessi la possibilità e come mai.

Posso scegliere dal passato? Sicuramente David Bowie, magari nell'era Ziggy, eterna icona di stile e simbolo di esplorazione delle proprie possibilità. Gertrude Stein, perché una mecenate, mentore, organizzatrice di salotti incredibili più brava di lei forse non è mai esistita. Adolf Loos perché ho troppe domande da fargli per non averlo a questo tavolo!

Tendi a scegliere il coraggio o la comodità?

Il coraggio, sempre. Che poi la vita non è molto più comoda quando riusciamo a prendere coraggio anziché aspettare riempiendoci di ansie?

Se potessi cambiare lavoro per un giorno, cosa diventeresti?

Una ballerina classica. Il balletto, un grande amore della mia vita, ha avuto tanto da insegnarmi e se fosse il mio lavoro per un giorno me lo godrei e lo onorerei con il cuore pieno di gioia.

Hai dei podcast preferiti? Quali mi suggerisci?

Ammetto che non ascolto podcast! Preferisco leggere, se ascolto ascolto musica. Quindi potrei suggerire dei libri che mi hanno risvegliato un grande interesse per la Grecia antica e le opere classiche. Madeline Miller con “La canzone di Achille”, “Circe” e Natalie Haynes con “Il canto di Calliope”.

Descrivi la tua pratica in tre parole.

Giocosa, intensa, radicante.

BIG SMALL TALKS

La tua uniforme di tutti i giorni: All white! Sono sempre un butter stick.
Fiori preferiti: Cardi.
Il tuo comfort food: Pasta al pomodoro.
La tua rivista preferita: Apartamento.
Il libro del tuo cuore: Favole al Telefono di Gianni Rodari.
Il tuo artista preferito: Contemporaneo Marco Cerone, del passato oggi direi Hans Arp.
La tua città del cuore: Parigi.